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Pronunciamento non magisteriale

16 Febbraio 2017

Documento Dicasteriale

Regolazione della fertilità

14. « Un amore coniugale vero e ben compreso e tutta la struttura familiare che ne nasce tendono, senza trascurare gli altri fini del matrimonio, a rendere i coniugi disponibili a cooperare coraggiosamente con l’a- more del Creatore e del Salvatore che attraverso di loro continuamente dilata e arricchisce la sua famiglia ».30
« Quando dall’unione coniugale dei due nasce un nuovo uomo, questi porta con sé al mondo una particolare immagine e somiglianza di Dio stesso: nella biologia della generazione è inscritta la genealogia della persona… Nel concepimento e nella generazione di un nuovo esse- re umano non ci riferiamo solo alle leggi della biologia, ma alla continuazione della creazione ».31

« La paternità e maternità responsabile si esercita, sia con la deliberazione ponderata e generosa di far crescere una famiglia numerosa, sia con la decisione presa per gravi motivi e nel rispetto della legge morale di evitare temporaneamente od anche a tempo indeterminato »,32 un nuovo concepimento. Da qui sorge l’esigenza di una regolazione della fertilità, che sia espressione di un’apertura consapevole e responsabile alla trasmissione della vita.

15. Nella valutazione dei comportamenti in ordine a questa regolazione, il giudizio morale « non dipende solo dalla sincera intenzione e dalla valutazione dei motivi, ma va determinato da criteri oggettivi, che hanno il loro fondamento nella dignità stessa della persona umana e dei suoi atti ».33 Si tratta della dignità dell’uomo e della donna e del loro più intimo Il rispetto di questa dignità qualifica la verità dell’amore coniugale. Relativamente all’atto coniugale, esso esprime la« connessione inscindibile tra i due significati dell’atto: il significato unitivo e il significato procreativo ».34 Gli atti, infatti, con cui i coniugi realizzano pienamente e intensificano la loro unione sono gli stessi che generano la vita e viceversa.35L’amore che assume il « linguaggio del corpo » a sua espressione è nel contempo unitivo e procreativo: « comporta chiaramente “significati sponsali” e parentali insieme ».36 Questa connessione è intrinseca all’atto coniugale: « l’uomo non la può rompere di sua iniziativa », senza smentire la dignità propria della persona e « l’interiore verità dell’amore coniugale ».37

Temi

Procreazione
Atto coniugale