Pronunciamento non magisteriale
Documento Dicasteriale
Congelamento di embrioni e ovociti
37. Nelle tecniche di procreazione in vitro è spesso necessario ripetere i tentativi prima di ottenere un risultato, per cui si prelevano dalla donna molti ovociti in un unico intervento, in modo da ottenere numerosi embrioni. Gli embrioni che non sono trasferiti subito vengono congelati per essere eventualmente usati in un successivo tentativo. « La crioconservazione è incompatibile con il rispetto dovuto agli embrioni umani: presuppone la loro produzione in vitro; li espone a gravi rischi di morte o di danno per la loro integrità fisica, in quanto un’alta percentuale non sopravvive alla procedura di congelamento e di scongelamento; li priva almeno temporaneamente dell’accoglienza e della gestazione materna; li pone in una situazione suscettibile di ulteriori offese e manipolazioni ».88
L’ingente numero di embrioni congelati esistenti, molti dei quali sono destinati a diventare ”orfani”, fa sorgere la domanda su che cosa farne allo scadere del tempo di conservazione previsto. Non possono essere usati per la ricerca o essere destinati a scopi terapeutici, perché questo comporta la loro distruzione. La proposta di procedere ad una forma di adozione prenatale,« lodevole nelle intenzioni di rispetto e di difesa della vita umana, presenta tuttavia vari problemi »89 di tipo medico, psicologico e giuridico non dissimili da quelli posti dalle tecniche eterologhe e dalla maternità surrogata. « Occorre costatare, in definitiva, che le migliaia di embrioni in stato di abbandono determinano una situazione di ingiustizia di fatto irreparabile »,90 che deve essere fermata al più presto.
38. Per evitare i gravi problemi etici sollevati dalla crioconservazione degli embrioni, si sono sviluppate tecniche di congelamento degli ovociti. La crioconservazione di ovociti finalizzata alla fecondazione in vitro è inaccettabile, anche quando il motivo della crioconservazione fosse quello di proteggere gli ovociti da una terapia antitumorale potenzialmente lesiva per essi.
Diverso sarebbe il caso della conservazione di tessuto ovarico finalizzata all’autotrapianto ortotopico, per il ripristino della fecondità dopo terapie potenzialmente lesive degli ovociti. Tale pratica, in linea di principio, non sembra porre problemi morali.
Nuovi tentativi di generazione umana
39. Le tecniche di fecondazione artificiale possono aprire la strada oggi a tentativi o progetti di fecondazione tra gameti umani e animali, di gestazione di embrioni umani in uteri animali o artificiali, di riproduzione asessuale di esseri umani mediante fissione gemellare, clonazione, partenogenesi o altre tecniche consimili. Tali procedimenti contrastano con la dignità umana dell’embrione e della procreazione, per cui sono da considerarsi moralmente riprovevoli.91
In particolare, la clonazione con finalità riproduttive deve essere ritenuta « intrinsecamente illecita in quanto, portando all’estremo la negatività etica delle tecniche di fecondazione artificiale, intende dare origine ad un nuovo essere umano senza connessione con l’atto di reciproca donazione tra due coniugi e, più radicalmente, senza legame alcuno con la sessualità ».92
« Ancora più grave dal punto di vista etico è la clonazione cosiddetta terapeutica. Creare embrioni con il proposito di distruggerli, anche se con l’intenzione di aiutare i malati, è del tutto incompatibile con la dignità umana, perché fa dell’esistenza di un essere umano, pur allo stadio embrionale, niente di più che uno strumento da usare e distruggere. È gravemente immorale sacrificare una vita umana per una finalità terapeutica ».93
Nel caso della cosiddetta clonazione ibrida, in cui si usano ovociti animali per la riprogrammazione di cellule somatiche umane, si ha una ulteriore « offesa alla dignità dell’essere umano a causa della mescolanza di elementi genetici umani ed animali capaci di turbare l’identità specifica dell’uomo ».94