Pronunciamento non magisteriale
Documento Dicasteriale
40. « Dal momento in cui l’ovulo è fecondato si inaugura una nuova vita che non è quella del padre o della madre, ma di un nuovo essere umano che si sviluppa secondo una propria intrinseca finalità per proprio conto. Non sarà mai reso umano se non lo è stato fin da allora… Fin dalla fecondazione è iniziata l’avventura di una vita umana, di cui ciascuna delle grandi capacità richiede tempo per impostarsi e per trovarsi pronta ad agire ».95
Le acquisizioni della biologia umana vengono a confermare che « nello zigote derivante dalla fecondazione si è già costituita l’identità biologica di un nuovo individuo umano ».96
È l’individualità propria di un es- sere autonomo, intrinsecamente determinato, autorealizzante se stesso, con graduale continuità.
Sicché è errato e fuorviante parlare di “pre-embrione”, se con questo termine si intende uno stadio o una condizione di vita preumana dell’essere umano concepito. « La realtà dell’essere umano, infatti, per tutto il corso della sua vita, prima e dopo la nascita, non con- sente di affermare né un cambiamento di natura né una gradualità di valore morale, poiché possiede una piena qualificazione antropologica ed etica. L’embrione umano, quindi, fin dall’inizio la dignità propria della persona ».97 La sua anima, irriducibile alla sola materia e che non può avere origine che in Dio solo, in quanto da Lui direttamente creata e principio di unità dell’essere umano,98 è germe dell’eternità che porta iscritta in sé. 99
« Come pensare che anche un solo momento di questo meraviglioso processo dello sgorgare della vita possa essere sottratto all’opera sapiente e amorosa del Creatore e lasciato in balìa dell’arbitrio dell’uomo? ».100
41. La vita prenatale è vita pienamente umana in ogni fase del suo sviluppo. Ad essa si deve perciò lo stesso rispetto, la stessa tutela e la stessa cura dovuti ad una persona umana.
A tutti gli operatori socio-sanitari, e in particolare a quelli che svolgono il loro servizio nei reparti di ostetricia, « spetta di vegliare con sollecitudine sul mirabile e misterioso processo della generazione che si compie nel seno materno, allo scopo di seguirne il regolare svolgimento e di favorirne il felice esito con la venuta alla luce della nuova creatura ».101
42. La nascita di un bambino segna un momento importante e significativo dello sviluppo iniziato con il concepimento, in quanto da quel momento il bambino è in grado di vivere in indipendenza fisiologica dalla madre e di entrare in una nuova relazione con il mondo esterno.
Può avvenire, in caso di parto pretermine, che questa indipendenza non sia stata pienamente raggiunta. In tale evenienza, gli operatori sanitari hanno comunque l’obbligo di assistere il neonato e di porre in atto le cure appropriate, finalizzate a raggiungere la viabilità, oppure, in caso ciò non sia possibile, ad accompagnarlo nell’ultima fase della vita.
43. Qualora si tema per la vita del neonato, gli operatori sanitari, partecipi della missione evangelizzatrice affidata alla Chiesa (cfr. Mt 28, 19; Mc 15-16), possono amministrare il battesimo secondo le condizioni previste.102
44. Il rispetto, la tutela e la cura sono dovuti a ogni essere umano, « perché esso porta impressi in sé in maniera indelebile la propria dignità e il proprio valore ».103 L’uomo, infatti, è sulla terra l’unica creatura che Dio ha « voluto per se stesso »; tutto il suo essere porta l’immagine del Creatore. La vita umana, pertanto, è sacra perché fin dal suo inizio comporta « l’azione creatrice di Dio” e “rimane per sempre in una relazione speciale con il Creatore, suo unico fine ».104 
Ogni essere umano, dunque, ha sin dall’inizio la dignità e il valore propri della persona.105
45. La vita umana è insieme e irriducibilmente corporale e spirituale. « In forza della sua unione sostanziale con un’anima spirituale, il corpo umano non può essere considerato solo come un complesso di tessuti, organi e funzioni, né può essere valutato alla stessa stregua del corpo degli animali, ma è parte costitutiva della persona che attraverso di esso si manifesta e si esprime ».106
46. Il corpo, manifestazione della persona, non è eticamente indifferente, ma ha invece rilevanza morale: è indicativo-imperativo per l’agire.107
Il corpo umano è una realtà tipicamente personale, segno e luogo della relazione con gli altri, con Dio e con il mondo.108
Il corpo ha leggi e valori propri, che l’uomo gradatamente deve scoprire, usare e ordinare. Non si può prescindere dal corpo ed ergere il sentire e il desiderare soggettivi a esclusivo criterio e fonte di moralità.