P

Pronunciamento non magisteriale

29 Marzo 2014

discorso

Quell’uomo era cieco dalla nascita ed era emarginato in nome di una falsa concezione che lo riteneva colpito da una punizione divina. Gesù rifiuta radicalmente questo modo di pensare – che è un modo veramente blasfemo! – e compie per il cieco “l’opera di Dio”, dandogli la vista. Ma la cosa notevole è che quest’uomo, a partire da ciò che gli è accaduto, diventa testimone di Gesù e della sua opera, che è l’opera di Dio, della vita, dell’amore, della misericordia. Mentre i capi dei farisei, dall’alto della loro sicurezza, giudicano sia lui che Gesù come “peccatori”, il cieco guarito, con semplicità disarmante, difende Gesù e alla fine professa la fede in Lui, e condivide anche la sua sorte: Gesù viene escluso, e anche lui viene escluso. Ma in realtà, quell’uomo è entrato a far parte della nuova comunità, basata sulla fede in Gesù e sull’amore fraterno.

Ecco due culture opposte. La cultura dell’incontro e la cultura dell’esclusione, la cultura del pregiudizio, perché si pregiudica e si esclude. La persona malata o disabile, proprio a partire dalla sua fragilità, dal suo limite, può diventare testimone dell’incontro: l’incontro con Gesù, che apre alla vita e alla fede, e l’incontro con gli altri, con la comunità. In effetti, solo chi riconosce la propria fragilità, il proprio limite può costruire relazioni fraterne e solidali, nella Chiesa e nella società.

Cari amici, vi ringrazio di essere venuti e vi incoraggio ad andare avanti su questa strada, in cui già camminate. Voi del Movimento Apostolico Ciechi, facendo fruttificare il carisma di Maria Motta, donna piena di fede e di spirito apostolico. E voi della Piccola Missione per i Sordomuti, nella scia dal venerabile Don Giuseppe Gualandi. E tutti voi, qui presenti, lasciatevi incontrare da Gesù: solo Lui conosce veramente il cuore dell’uomo, solo Lui può liberarlo dalla chiusura e dal pessimismo sterile e aprirlo alla vita e alla speranza.


Parole pronunciate dal Santo Padre prima di impartire la Benedizione Apostolica ai presenti:

E adesso guardiamo la Madonna. In Lei è stato grande il primo incontro: l’incontro tra Dio e l’umanità. Chiediamo alla Madonna che ci aiuti ad andare avanti in questa cultura dell’incontro. E la preghiamo con l’Ave Maria.