di Roberta Pumpo
È stato affisso questa mattina, 1° ottobre, nella bacheca del Palazzo del Vicariato di Roma l’editto che apre ufficialmente l’iter della causa di beatificazione e canonizzazione di Carlo Casini, fondatore del Movimento per la Vita, morto il 23 marzo 2020 nella sua casa romana all’età di 85 anni.
Con questa fase preliminare il Tribunale diocesano del Vicariato di Roma procede alla raccolta di documenti e testimonianze di quanti hanno conosciuto Casini, «sposo amabile e padre esemplare – si legge nel documento –, uomo di profonda fede in Dio, innamorato di Cristo e del Suo Vangelo, fedele alla Chiesa e al Suo Magistero, amico degli ultimi della terra e dei più poveri, laico coraggioso, convinto, credibile, competente e coerente, instancabile difensore della vita umana fin dal concepimento anche nei sacrari del potere, ha vissuto il suo impegno in “politica come forma più alta della carità”, divenendo “segno e testimonianza concreta dell’ agire di Dio in favore dell’uomo”».
Figura di spicco nel campo dell’associazionismo cattolico dal 1951, era originario di Firenze, dove era nato il 4 marzo 1935. Per oltre 40 anni è stato in prima fila per tutelare e difendere la vita nascente e la maternità, sempre affiancato dalla moglie Maria e dai figli e sempre mettendo «la sua Fede nel Signore come precondizione di ogni suo agire» come ha recentemente ricordato Luisa Capitanio Santolini, presidente dell’associazione “Amici Di Carlo Casini”. Le sue battaglie hanno portato alla fondazione del Movimento per la Vita italiano e alla conseguente diffusione della rete territoriale dei Centri di Aiuto alla Vita (Cav).
Dal 1975, anno in cui a Firenze è stato fondato il primo Centro, sono stati oltre 250mila i bambini aiutati a nascere dai volontari dei Cav. Nel 1981 fu tra i promotori del referendum sull’abrogazione della legge che consente l’aborto. Il suo è stato un impegno e una passione che ha anche trasmesso ai figli «con l’esempio, la coerenza, con quello che diceva e scriveva, con la sua stessa vita» come spiegò la figlia Marina che ha preso le redini del Movimento Per la Vita Italiano. Del padre ricorda, tra l’altro, la «capacità di lavoro straordinaria e il pensiero lucido, profondo e rigoroso». Un uomo al quale «non era facile stare dietro».
È stato magistrato della Corte di Cassazione, parlamentare alla Camera dei Deputati, parlamentare europeo, docente di diritto internazionale, di diritti umani e di bioetica presso il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum di Roma. Decine le iniziative sorte dopo la sua morte come il “Rosario del 23 con e per Carlo Casini”. Da oltre 5 anni, ogni 23 del mese, giorno della morte di Casini, alle ore 21, un nutrito gruppo di persone si ritrova online per la recita del Rosario durante il quale ogni mistero è accompagnato da un pensiero o una riflessione di Casini.
Con l’editto pubblicato questa mattina si invitano i fedeli a comunicare al «Tribunale Diocesano del Vicariato di Roma (Piazza S. Giovanni in Laterano, 6 – 00184 ROMA) tutte quelle notizie, dalle quali si possano in qualche modo arguire elementi favorevoli o contrari alla fama di santità del detto servo di Dio».
Avvenire.
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