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Documento magisteriale: il testo fa parte dei documenti con i quali la Chiesa custodisce e tramanda il suo insegnamento fondato sul depositum fidei

11 Febbraio 1984

Lettera apostolica

Dopo le parole nel Getsemani vengono le parole pronunciate sul Golgota, che testimoniano questa profondità – unica nella storia del mondo – del male della sofferenza che si prova. Quando Cristo dice: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?», le sue parole non sono solo espressione di quell’abbandono che più volte si faceva sentire nell’Antico Testamento, specialmente nei Salmi e, in particolare, in quel Salmo 22 [21], dal quale provengono le parole citate47. Si può dire che queste parole sull’abbandono nascono sul piano dell’inseparabile unione del Figlio col Padre, e nascono perché il Padre «fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti»48 è sulla traccia di ciò che dirà San Paolo: «Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore»49. Insieme con questo orribile peso, misurando «l’intero» male di voltare le spalle a Dio, contenuto nel peccato, Cristo, mediante la divina profondità dell’unione filiale col Padre, percepisce in modo umanamente inesprimibile questa sofferenza che è il distacco, la ripulsa del Padre, la rottura con Dio. Ma proprio mediante tale sofferenza egli compie la Redenzione, e può dire spirando: «Tutto è compiuto»50.

Si può anche dire che si è adempiuta la Scrittura, che sono state definitivamente attuate nella realtà le parole di detto Carme del Servo sofferente: «Al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori»51. L’umana sofferenza ha raggiunto il suo culmine nella passione di Cristo. E contemporaneamente essa è entrata in una dimensione completamente nuova e in un nuovo ordine: è stata legata all’amore, a quell’amore del quale Cristo parlava a Nicodemo, a quell’amore che crea il bene ricavandolo anche dal male, ricavandolo per mezzo della sofferenza, così come il bene supremo della redenzione del mondo è stato tratto dalla Croce di Cristo, e costantemente prende da essa il suo avvio. La Croce di Cristo è diventata una sorgente, dalla quale sgorgano fiumi d’acqua viva52. In essa dobbiamo anche riproporre l’interrogativo sul senso della sofferenza, e leggervi sino alla fine la risposta a questo interrogativo.

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Tratto da

Capitolo IV -> 18

Temi

Abbandono
Sofferenza
Passione
Croce