Documento magisteriale: il testo fa parte dei documenti con i quali la Chiesa custodisce e tramanda il suo insegnamento fondato sul depositum fidei
Discorso ai membri della Commissione Medica Internazionale del Comitato per l’Unità e l’Universalità della Cultura in occasione del Simposio Internazionale per la profilassi individuale
Una viva compiacenza inonda l’animo Nostro nell’accogliervi alla Nostra presenza, diletti figli partecipanti al Simposio Internazionale per la profilassi individuale, e membri della Commissione Medica Internazionale del Comitato per l’Unità e l’Universalità della Coltura. Al termine delle vostre laboriose giornate di studio avete voluto venire a ricevere la Nostra Benedizione, e tale pensiero delicato, che illumina di vivido splendore le disposizioni che vi animano nella vostra alta attività, Ci procura una gioia profonda.
Siate pertanto i benvenuti!
Desideriamo anzitutto rallegrarCi con voi: e non soltanto per il numero, l’importanza e la complessità degli argomenti svolti durante il vostro Congresso, ma anche, e specialmente, per la caritatevole sensibilità che vi ha spinti a dedicare i vostri studi all’esame di problemi tanto importanti, non soltanto per la scienza medica, ma anche per l’opinione pubblica e la morale cristiana. Come Vicario in terra di Colui, che volle farsi nostro fratello, amiamo rilevare con profonda soddisfazione gli sforzi generosi e disinteressati, che in qualsiasi campo della scienza e della coltura si rivolgono al miglioramento e all’elevazione della persona umana, creata ad immagine e somiglianza di Dio, e redenta dal sangue di Cristo. Studiando le malattie, i disturbi, le anomalie fisiche e psichiche, che possono offuscare lo splendore di questa divina scintilla ch’è la ragione, voi vi dedicate con appassionata sollecitudine ad alleviare i mali dell’uomo, a determinarne le cause, a sperimentarne i rimedi. La vostra professione, e gli studi che instancabilmente coltivate, sono dunque una collaborazione di carità, un aiuto fraterno che prestate a chi soffre; quasi un prendere su di voi i dolori del prossimo per guarirli, e, di fronte a interrogativi angosciosi ancora insoluti, per cercare di attenuarli o addirittura di eliminarli.
Vi esortiamo dunque, diletti figli, a vedere sempre la vostra alta missione sotto la luce amabile e soave della carità. Essa vi sosterrà nelle vostre veglie al capezzale dei malati o nei vostri gabinetti di studio, nelle ricerche di laboratorio, nell’insegnamento che impartite ai discepoli; essa darà un valore soprannaturale ai vostri instancabili sforzi.
In pari tempo, siamo ben persuasi delle gravi difficoltà dei vostri studi, e degli ostacoli spesso insormontabili che si frappongono sul vostro cammino. Vorremmo pertanto indicarvi anche un’altra virtù, che è fonte di perenne letizia e di vero ottimismo. Essa è l’umiltà che si alimenta nella verità, e sta ancorata nella confidenza in Dio.
É una considerazione che vogliamo comunicarvi in cordiale semplicità, così com’è sorta in Noi nel considerare i temi che avete testé svolti, tra i quali l’accertamento precoce degli squilibri morbosi neuropsichici e delle malattie mentali e perversioni morali, e l’accertamento precoce dei tumori. Davanti a tali problemi di enorme risonanza, e dalla cui soluzione si attendono così grandi benefici per l’umana famiglia, mentre un senso di ammirazione va a voi, che li sapete chiaramente impostare, si avverte altresì l’insufficienza degli sforzi anche più tenaci, se questi non sono ispirati alla più grande umiltà e confidenza.
Riconoscere i propri limiti è il punto di partenza per ogni duratura conquista, nell’ordine della natura e della grazia. Contare, oltre che sulle proprie possibilità, sull’aiuto insostituibile di Dio, è il segreto di ogni sicuro progresso.
A Lui, pertanto, fonte della vera sapienza e ispiratore di retti propositi, sale la Nostra preghiera per ognuno di voi, per le vostre care famiglie, per i vostri studi e ricerche, per i vostri pazienti; e in pegno della continua assistenza divina, e a conferma della Nostra profonda stima, vi impartiamo di cuore la propiziatrice Benedizione Apostolica.