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Documento magisteriale: il testo fa parte dei documenti con i quali la Chiesa custodisce e tramanda il suo insegnamento fondato sul depositum fidei

18 Marzo 1959

discorso

Desideriamo anzitutto rallegrarCi con voi: e non soltanto per il numero, l’importanza e la complessità degli argomenti svolti durante il vostro Congresso, ma anche, e specialmente, per la caritatevole sensibilità che vi ha spinti a dedicare i vostri studi all’esame di problemi tanto importanti, non soltanto per la scienza medica, ma anche per l’opinione pubblica e la morale cristiana. Come Vicario in terra di Colui, che volle farsi nostro fratello, amiamo rilevare con profonda soddisfazione gli sforzi generosi e disinteressati, che in qualsiasi campo della scienza e della coltura si rivolgono al miglioramento e all’elevazione della persona umana, creata ad immagine e somiglianza di Dio, e redenta dal sangue di Cristo. Studiando le malattie, i disturbi, le anomalie fisiche e psichiche, che possono offuscare lo splendore di questa divina scintilla ch’è la ragione, voi vi dedicate con appassionata sollecitudine ad alleviare i mali dell’uomo, a determinarne le cause, a sperimentarne i rimedi. La vostra professione, e gli studi che instancabilmente coltivate, sono dunque una collaborazione di carità, un aiuto fraterno che prestate a chi soffre; quasi un prendere su di voi i dolori del prossimo per guarirli, e, di fronte a interrogativi angosciosi ancora insoluti, per cercare di attenuarli o addirittura di eliminarli.