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5. Il servizio alla vita è tale solo nella fedeltà alla legge morale, che ne esprime valore e vi sono, infatti, per l’operatore sanitario anche responsabilità morali, le cui indicazioni scaturiscono dalla riflessione bioetica. In questo ambito, con vigile e premurosa attenzione, si pronuncia il Magistero della Chiesa, in riferimento alle questioni sollevate dal progresso biomedico e dal mutevole ethos culturale.
Questo Magistero costituisce per l’operatore sanitario una fonte di principi e norme di comportamento, che ne illumina la coscienza e la orienta – specialmente nella complessità delle odierne possibilità biotecnologi che a scelte sempre rispettose della persona umana e della sua dignità. Nella fedeltà alla norma morale, l’operatore sanitario vive la sua fedeltà all’uomo, del cui valore la norma è garante, e a Dio, della cui sapienza la norma è espressione.

Il progresso della medicina e il sorgere di sempre nuove questioni morali, pertanto, richiedono da parte dell’operatore sanitario una seria preparazione e formazione continua, per mantenere la dovuta competenza professionale. A tal fine, si auspica che tutti gli operatori sanitari siano opportunamente formati e che i responsabili della formazione professionale si adoperino per l’istituzione di cattedre e corsi di bioetica. Va inoltre favorita, nei principali centri ospedalieri, la costituzione di comitati etici per la prassi medica e/o di servizi di etica clinica. In essi la competenza e la valutazione me- dica si confrontano e si integrano con quella delle altre presenze professionali accanto al malato, a tutela della dignità di questi e della stessa responsabilità medica.10

6. La Chiesa, nel proporre principi e valutazioni morali per la scienza biomedica, attinge alla luce sia della ragione sia della fede, elaborando una visione integrale della persona e della sua vocazione, capace di accogliere tutto ciò che di buono emerge dalle opere degli uomini e dalle varie tradizioni culturali e religiose, che non raramente mostrano una grande riverenza per la vita.11
Il Magistero intende portare una parola di incoraggiamento e di fiducia nei confronti di una prospettiva culturale che vede la scienza come prezioso servizio al bene integrale della vita e della dignità di ogni essere umano. La Chiesa, pertanto, guarda con speranza alla ricerca scientifica, augurando che siano molti i cristiani a dedicarsi al progresso della biomedicina e a testimoniare la propria fede in tale ambito.12