CMONSPAGLIA

Caro Fratello,

in occasione della riforma della Curia Romana, mi è sembrato opportuno che anche le Istituzioni poste al servizio della Santa Sede con l’attività di ricerca e di formazione sui temi relativi al Matrimonio, alla Famiglia e alla Vita, procedano ad un rinnovamento e ad un ulteriore sviluppo per iscrivere la loro azione sempre più chiaramente nell’orizzonte della misericordia.

A tale scopo, conoscendo la tua solida preparazione e la tua vasta esperienza in tale ambito, maturata in questi anni come Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia con apprezzati frutti spirituali e pastorali, ho deciso di affidarti l’Ufficio di Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia, in deroga all’art. 6 del rispettivo Statuto, e di Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, segnalandoti altresì l’indirizzo generale in questo tuo compito.

Com’è noto, dal Concilio Ecumenico Vaticano II ad oggi il Magistero della Chiesa su tali temi si è sviluppato in maniera ampia ed approfondita. E il recente Sinodo sulla Famiglia, con l’Esortazione Apostolica Amoris laetitia, ne ha ulteriormente allargato e approfondito i contenuti. È mia intenzione che gli Istituti posti sotto la tua guida si impegnino in maniera rinnovata nell’approfondimento e nella diffusione del Magistero, confrontandosi con le sfide della cultura contemporanea. L’ambito di riflessione siano le frontiere; anche nello studio teologico non venga mai meno la prospettiva pastorale e l’attenzione alle ferite dell’umanità.