Pronunciamento non magisteriale
discorso
Proprio questo vi ha insegnato il beato Luigi Novarese, educando i malati e i disabili a valorizzare le loro sofferenze all’interno di un’azione apostolica portata avanti con fede e amore per gli altri. Egli diceva sempre: «Gli ammalati devono sentirsi gli autori del proprio apostolato». Una persona ammalata, disabile, può diventare sostegno e luce per altri sofferenti, trasformando così l’ambiente in cui vive.
Con questo carisma voi siete un dono per la Chiesa. Le vostre sofferenze, come le piaghe di Gesù, da una parte sono scandalo per la fede, ma dall’altra sono verifica della fede, segno che Dio è Amore, è fedele, è misericordioso, è consolatore. Uniti a Cristo risorto voi siete «soggetti attivi dell’opera di salvezza ed evangelizzazione» (Esort. ap. Christifideles laici, 54). Vi incoraggio ad essere vicini ai sofferenti delle vostre parrocchie, come testimoni della Risurrezione. Così voi arricchite la Chiesa e collaborate con la missione dei pastori, pregando e offrendo le vostre sofferenze anche per loro. Vi ringrazio tanto di questo!
Cari amici, la Madonna vi aiuti ad essere veri “operai della Croce” e veri “volontari della sofferenza”, vivendo le croci e le sofferenze con fede e con amore, insieme con Cristo. Vi benedico, e vi chiedo per favore di pregare per me. Grazie!
Prima di ricevere la benedizione, invito tutti voi a pregare la Madonna nostra madre. Lei sa, lei conosce le sofferenze e ci aiuta sempre nei momenti più difficili.