NCOS3

11. « Nella narrazione biblica la distinzione dell’uomo dalle altre creature è evidenziata soprattutto dal fatto che solo la sua creazione è presentata come frutto di una speciale decisione da parte di Dio, di una deliberazione che consiste nello stabilire un legame particolare e specifico con il Creatore: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza” (Gn 1, 26). La vita che Dio offre all’uomo è un dono con cui Dio partecipa qualcosa di sé alla sua creatura ».26
La generazione umana non può, pertanto, essere paragonata a quella di nessun altro essere vivente, perché è generazione di una persona. La vita umana è frutto di un dono, e viene trasmessa attraverso il gesto che esprime e incarna l’amore e la donazione reciproca dell’uomo e della donna.

È la stessa natura del generare a rivelare che esso deve essere compreso e attuato secondo la logica del dono. Il legame inscindibile fra l’amore coniugale e la generazione umana, impresso nella natura della persona, costituisce una legge a cui tutti devono richiamarsi e ispirarsi.27

12. È Dio stesso che « volendo comunicare all’uomo una certa speciale partecipazione nella sua opera creatrice, benedisse l’uomo e la donna, dicendo loro: “crescete e moltiplicatevi” (Gn 2, 18) ».
La generazione di un nuovo essere umano è, quindi, « un evento profondamente umano e altamente religioso, in quanto coinvolge i coniugi che formano “una sola carne” (Gn 2, 24), come collaboratori di Dio Creatore ».28 I genitori realizzano « lungo la storia l’azione originaria del Creatore, trasmettendo nella generazione l’immagine divina da uomo a uomo ».29

13. Gli operatori sanitari assolvono il loro servizio in questo ambito così delicato, aiutando i genitori a procreare con responsabilità, impegnandosi nella prevenzione e nella cura delle patologie che interferiscono con la fecondità, tutelando le coppie sterili da un tecnicismo invasivo e non degno del procreare umano.