Novità Novembre 22, 2022

I sacramenti nella pastorale della salute

«La pastorale sanitaria, sia nelle parrocchie come nelle strutture di ricovero, trova uno dei suoi cardini fondamentali nella celebrazione dei sacramenti»[1].

Le linee di pastorale sanitaria pubblicate dalla Consulta Nazionale C.E.I. per la pastorale della sanità del 1989 esprimono la centralità della celebrazione dei sacramenti nella pastorale della salute. La cura della persona passa innanzitutto dall’accogliere un bisogno di salvezza al quale l’amministrazione dei sacramenti risponde, animando l’agire ecclesiale della comunità nei luoghi della sofferenza.

Il primo di questi sacramenti, quello della riconciliazione, è ben trattato nel documento pastorale della C.E.I. “Evangelizzazione e sacramenti della penitenza e dell’unzione degli infermi”, nel quale se ne afferma lo scopo nonché la sua necessità nella vita del battezzato.

«Il sacramento della Penitenza o Riconciliazione è il segno efficace specifico di conversione. Esso consente infatti di recuperare, per chi non è rimasto fedele alla grazia del Battesimo, la partecipazione alla vita divina o di rinvigorirla laddove si fosse affievolita»[2].

Lo stesso testo affronta i risvolti pastorali dell’azione sacramentale nella vita del sofferente affermando che tale sacramento diviene un utile strumento per innestare in un orizzonte di senso cristiano lo stesso vissuto di sofferenza.

«Sarà di sostegno e di conforto grande la possibilità di ricevere con una certa frequenza e con relativa tranquillità la grazia del sacramento: sentiranno meno il peso del male e della solitudine, e con più generosità sapranno unire le loro sofferenze e le loro pene alla passione redentrice di Cristo»[3].

Nelle linee guida già citate viene espressa la valenza del sacramento dell’eucaristia al fine di rendere la pastorale un agire cristocentrico attraverso il quale la comunità offre la presenza del Cristo Risorto fortezza nelle prove della sofferenza.

«Memoriale della passione del Signore, l’eucaristia è il centro del ministero pastorale e della vita spirituale del sofferente. Partecipando alla celebrazione eucaristica o nutrendosi del corpo di Cristo portato dal sacerdote, dal diacono o dai ministri straordinari dell’eucaristia nelle corsie delle istituzioni sanitarie o nelle abitazioni domestiche o ricevendo la comunione sotto forma di viatico, il malato è fortificato e munito del pegno della risurrezione»[4].

Il documento pastorale della C.E.I. del 1974 parlando dell’Unzione degli infermi ne esprime la sua valenza pastorale nel ricongiungere le due anime della sofferenza umana (corporale e spirituale) mostrando l’intrinseca unità dell’individuo già a partire dai suoi bisogni.

«La Chiesa, sacramento universale di salvezza, in virtù del mistero della morte e resurrezione del suo fondatore, offre ai credenti, quando il loro stato di salute risulta seriamente compromesso per malattia o vecchiaia, un segno particolare del suo amore misericordioso, un dono speciale di grazia: è il sacramento dell’Unzione degli infermi. Esso si riallaccia, completandolo, al sacramento della Penitenza. L’infermità del corpo e l’infermità dell’anima sono infatti nell’unità dell’uomo in vario modo congiunte»[5].

I sacramenti presi in considerazione, uniti al resto della vita sacramentale della comunità ecclesiale, guardano al bisogno di un incontro capace di caricare di senso i patimenti dell’individuo, ragion per cui è da evitarsi uno scollamento della liturgia dalla dimensione pastorale, ma l’una deve illuminare ed animare l’altra, così come si comprende dalla trattazione offerta nelle Linee di pastorale sanitaria.

«È attraverso un’illuminata celebrazione che i segni sacramentali possono essere compresi e vissuti in tutto il loro senso profondo. Molti sono i fattori che contribuiscono a rendere significativa la celebrazione dei sacramenti nelle famiglie e nelle istituzioni sanitarie: le condizioni ambientali favorevoli, il sereno rapporto tra malati e quanti li assistono, la partecipazione dei familiari, degli operatori sanitari e dei volontari, la scelta di testi liturgici appropriati e di riflessioni adatte alla situazione vissuta dal malato»[6].

[1] Consulta Nazionale C.E.I. per la pastorale della sanità, La pastorale della salute nella chiesa italiana, Linee di pastorale sanitaria, Roma 1989, 21

[2] C.E.I., Evangelizzazione e sacramenti della Penitenza e dell’Unzione degli infermi, 1974, 37

[3] Ibid., 108

[4] Consulta Nazionale C.E.I. per la pastorale della sanità, La pastorale della salute nella chiesa italiana, Linee di pastorale sanitaria, Roma 1989, 21

[5] C.E.I., Evangelizzazione e sacramenti della Penitenza e dell’Unzione degli infermi, 1974, 137

[6] Consulta Nazionale C.E.I. per la pastorale della sanità, La pastorale della salute nella chiesa italiana, Linee di pastorale sanitaria, Roma 1989, 21