Nel suo viaggio apostolico in Libano, Papa Leone XIV ha voluto dedicare una delle tappe più significative alla visita dell’Ospedale de la Croix di Beirut, una delle maggiori strutture del Medio Oriente per persone con disabilità mentali e malattie psichiatriche. Accolto da 800 pazienti, dalle suore Francescane della Croce e dal personale sanitario, il Papa ha ricordato che in ogni persona fragile abita Cristo e che la cura degli ammalati rappresenta un’opera profondamente evangelica.
Rivolgendosi agli ospiti dell’istituto, il Papa ha pronunciato parole di vicinanza e dignità: “A ciascuno di voi oggi il Signore ripete: ti amo, ti voglio bene, sei mio figlio. Non dimenticatelo mai.”
Nel suo discorso, Leone XIV ha sottolineato come la missione delle suore, dei medici e degli operatori sia una testimonianza concreta dell’amore di Cristo: “La vostra cura è il gesto del buon samaritano: vi fermate davanti a chi è ferito, lo sollevate, lo guarite.”
Ha riconosciuto la fatica quotidiana di lavorare in condizioni spesso difficili, incoraggiando tutti a continuare a servire con speranza e compassione.
Il Papa ha poi lanciato un forte appello sociale ed ecclesiale: “Non possiamo immaginare una società che corre a tutta velocità aggrappandosi ai falsi miti del benessere, dimenticando povertà e fragilità. I cristiani sono chiamati a prendersi cura dei più deboli: il Vangelo ce lo chiede.”
La visita si è conclusa con la consegna di 77 rosari realizzati a mano dai pazienti e da una icona del fondatore, il beato padre Yaaqoub. Un incontro carico di umanità, che ha riportato al centro il valore della salute mentale, il diritto alla cura e la presenza amorevole di Dio accanto a chi soffre.
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