
La fragilità non è un difetto. E non ci rende meno belli o preziosi
La cura e l’accompagnamento dei sofferenti necessitano di comunità disposte ad accogliere le fragilità, a donarsi per il bene di chi soffre. L’azione pastorale dell’abitare i luoghi di sofferenza diviene un moto comunitario all’interno del quale ci si scopre membra di un solo corpo (1 Corinzi 12,12).